Leggete qui la parte 1 della serie.
Ricerca sulla ME/CFS in merito a mestruazioni, gravidanza e menopausa
Circa il 45% dei pazienti affetti da Long COVID sviluppa la ME/CFS, una condizione neuro immune complessa caratterizzata da sintomi neurologici, vascolari e cognitivi, oltre che da dolore, stanchezza persistente e indipendente dal riposo e spesso esacerbazione dei sintomi dopo uno sforzo fisico o cognitivo (PEM). La ME/CFS è stata una malattia poco studiata per lungo tempo; le poche ricerche disponibili sulla ME/CFS sono quindi una fonte preziosa per comprendere le correlazioni con il Long COVID.
Il sesso femminile è un fattore di rischio significativo e costante per la ME/CFS, con squilibri ormonali che spesso influenzano la malattia. Molte donne con ME/CFS notano che durante il ciclo mestruale, la gravidanza e la menopausa i sintomi si aggravano. Rispetto alle donne sane, coloro che sono affette da ME/CFS riferiscono comunemente cicli mestruali irregolari, amenorrea (mancanza di mestruazioni), sanguinamento eccessivo, sanguinamento intermestruale, dolore pelvico non correlato alle mestruazioni, endometriosi, precedenti interventi chirurgici ginecologici (in particolare isterectomia), una storia clinica di sindrome dell'ovaio policistico (PCOS) e cisti ovariche.
Tra il 53% e il 67% delle donne affette da ME/CFS si riporta un peggioramento dei sintomi prima delle mestruazioni, anche se questi risultati non vengono confrontati con quelli dei controlli sani. Secondo uno studio longitudinale caso-controllo la menopausa precoce è un fattore di rischio per la ME/CFS, con un'età media della menopausa notevolmente inferiore nei pazienti con ME/CFS rispetto ai soggetti sani. La menopausa aggrava inoltre i sintomi in un numero considerevole di donne con ME/CFS.
Anche la gravidanza può essere un fattore scatenante della ME/CFS nel 3%-10% dei casi. Secondo uno studio con controlli abbinati le donne che avevano avuto una gravidanza nell'anno precedente sviluppano la ME/CFS con maggior probabilità. La sintomatologia durante la gravidanza tra le pazienti affette da ME/CFS varia, con sottogruppi quasi uguali che sperimentano un miglioramento, un mantenimento o un peggioramento dei sintomi.
Ricerca sulla POTS in merito a mestruazioni, gravidanza e menopausa
La POTS è una forma di disautonomia caratterizzata da tachicardia ortostatica senza ipotensione ortostatica (vedi questo post sul blog), a cui si associano comunemente sintomi quali stordimento, tachicardia, presincope e mal di testa. Tra i pazienti affetti da Long COVID, gli studi hanno rilevato una prevalenza di POTS del 28% e del 30%.
Prima della pandemia, la prevalenza della POTS era stimata tra lo 0,2% e l'1%, e circa il 41% dei pazienti con POTS correlava la propria condizione ad un fattore infettivo. Le mestruazioni hanno un notevole impatto sui sintomi della POTS, date le fluttuazioni ormonali che alterano il flusso sanguigno.
Gli studi indicano che l'aumento degli estrogeni e del progesterone durante le fasi medio-luteali può portare a una maggiore ritenzione di volume sanguigno e a livelli più elevati di ormoni renali-surreni. Ricerche condotte su pazienti con POTS e controlli sani hanno rivelato livelli fluttuanti di vertigini durante il ciclo mestruale, con un picco durante le mestruazioni e una diminuzione durante la fase follicolare.
Il ciclo mestruale: i sintomi della POTS raggiungono il picco durante le mestruazioni e diminuiscono durante la fase follicolare. (Fonte: Adobe Stock)
Le pazienti affette da POTS presentano inoltre molti problemi ginecologici come sanguinamento uterino disfunzionale, amenorrea secondaria, fibromi uterini, endometriosi, cisti ovariche e sindrome da congestione pelvica. Durante la gravidanza, i sintomi peggiorano nella maggior parte delle pazienti con POTS, con miglioramenti osservabili in alcuni sottogruppi. Analogamente alla ME/CFS, una parte delle pazienti con POTS riferisce che la gravidanza è un fattore scatenante della propria condizione.
Circa il 36% delle donne con diagnosi di ME/CFS (n = 36) e il 20% delle donne con diagnosi di POTS (n = 65) riferiscono di aver sofferto di endometriosi. Le pazienti affette da endometriosi potrebbero inoltre rischiare di sviluppare il Long COVID, come indicato da uno studio retrospettivo di coorte abbinato basato sulla popolazione, dove i dati utilizzati riferiscono alle cartelle cliniche elettroniche di pazienti non ospedalizzate affette da Long COVID. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per chiarire i fattori che vi contribuiscono.
Il Long COVID, la ME/CFS e la POTS possono avere un impatto su molti eventi ormonali e riproduttivi nelle donne. (Fonte: Pollack et al.)
Le prime due parti di questa serie hanno riassunto ciò che attualmente sappiamo sull'impatto sulla salute riproduttiva femminile del Long COVID e delle malattie associate. Seguite questa serie per saperne di più sugli effetti sulla salute riproduttiva negli uomini e nei transgender e su come i livelli di testosterone possano avere un ruolo in tutti i generi.