“Il Long COVID mi spinge a conoscermi meglio”

“Il Long COVID mi spinge a conoscermi meglio”

Tra nostalgia e nuove speranze: Sibylle Imobersteg da ormai più di un anno lotta contro il Long COVID, con ricadute ma anche qualche successo.

Dicembre 2020: Sibylle Imobersteg* e le sue colleghe si chiedono se sia il caso di tenere la riunione in presenza. Dopo qualche tentennamento decidono di riunirsi in un locale ampio, spalancando le finestre ogni mezz’ora.  

Nel trambusto natalizio, non ha fatto caso ai sintomi 

Purtroppo, le misure di precauzione non sono bastate: qualche giorno dopo Sibylle Imobersteg e due altre partecipanti scoprono il contagio. Nonostante sintomi piuttosto lievi, con vertigini e febbre, era evidente che qualcosa non andava. “Il mio corpo lottava contro un nemico sconosciuto”, ricorda. Persa nel tipico stress natalizio, Sibylle Imobersteg non si era resa subito conto di essere esausta. Solo con il rientro al lavoro ha iniziato a notare difficoltà di concentrazione e “di non riuscire a concepire ragionamenti paralleli”.

“Il mio corpo lottava contro un nemico sconosciuto.”

Congedo sofferto dallo studio 

In qualità di consulente sistemica aziendale e coach questi ragionamenti sono cruciali. Lei precisa: “In un colloquio di consulenza occorre la massima attenzione e presenza e bisogna essere in grado di tenere le fila dei vari livelli del pensiero, ad esempio cogliere le diverse espressioni verbali e non verbali del cliente, gestire le proprie reazioni ed elaborare allo stesso tempo un metodo adeguato per giungere a una soluzione.” Presto è arrivata alla conclusione di dovere cedere molti dei suoi clienti a colleghi consulenti del suo studio associato, con la scusa di un’agenda troppo fitta. “Che in realtà in qualche modo era vero”, aggiunge Sibylle Imobersteg. Nel frattempo ha cercato di aumentare nuovamente il suo grado di occupazione, ma con numerose battute d’arresto e un conseguente stato di depressione. È poi riuscita a riprendersi, ma una settimana fa ha abbandonato il suo studio. “È un addio sofferto. In realtà volevo ridurre gradualmente il grado di occupazione fino ai 70 anni”, spiega Sibylle, che ora ha 62 anni. “Ora esercito al 20 per cento.”  

Quando le capita di accettare ancora qualche cliente cancella gli impegni del giorno prima e dei due giorni successivi. Il giorno prima si immerge nella natura per concentrarsi sull’incarico. Nei giorni successivi, invece, cerca di recuperare le forze. A volte questo tempo è necessario e altre no. Questa pianificazione fa parte della sua gestione delle energie.

Mi tengo dei giorni liberi prima e dopo l’incontro con un cliente.”

Gestione sistematica delle energie 

La gestione delle energie le era stata prescritta nel colloquio sul Long COVID avuto all’Ospedale universitario di Zurigo. Nelle quattro sedute individuali si è dovuta confrontare con domande del tipo: “Qual è il mio approccio alla settimana? Alla giornata? Alla gestione delle forze? Come prendo decisioni? Come trovo il coraggio di rifiutare?” Pur conoscendo già molto sulla gestione e la conduzione di sé, per via del suo lavoro, Imobersteg ammette: “Ho imparato a conoscermi meglio grazie alla gestione delle energie. Oggi so che devo ritagliare dei momenti liberi quando voglio fare qualcosa. In questo modo evito situazioni di sovraccarico.” A volte bastano piccoli accorgimenti per semplificare la vita, come ad esempio lasciare la padella pesante sui fornelli anziché riporla ogni volta nel cassetto.  

Quando pianifica, riesce ormai a fare fronte alle sue giornate. “Fisicamente sono a circa l’80 per cento della condizione pre-COVID”, stima. Un esame neurologico mostra che anche le funzioni cognitive sono normali, fatta eccezione per la capacità di reazione rallentata.  Non la stupisce: “Quando qualcosa non va come previsto e perdo il controllo, inizia a mancarmi l’aria o mi irrito e inizio a gridare.” In queste situazioni Sibylle Imobersteg ricorre all’allenamento del respiro cardiovascolare, che ha scoperto grazie alla sua insegnante di pilates.

“Quando qualcosa non va come previsto perdo facilmente in controllo.”

Diagnosi: grave fatica 

Come confermato dall’esame neurologico si tratta di fatica grave. “Anche se prevedibile, è difficile accettare questa diagnosi messa nero su bianco”, ammette. Visto che le sue capacità cognitive sono buone e applica sistematicamente la gestione delle energie, la prognosi dei medici per lei è favorevole. Discuterà dei risultati con il suo medico di famiglia e dovrà cercare un “nuovo equilibrio”.  

Poi aggiunge, con un velo di amarezza: “È triste vedere che alcune cose semplicemente non vanno più. Mi sento frenata.” Così, certi momenti diventano un vero toccasana: di recente si è fatta convincere dalla nipote a montare a cavallo. “Dopo un’ora a cavallo la mia mente è rimasta vigile per sei ore.” Sibylle avverte sempre distintamente questo senso di “grande presenza”. E poiché questa sensazione è tanto liberatoria, tornerebbe volentieri più spesso a cavallo; ma non si fida. Al momento le sembra impossibile anche partire per una vacanza. “Avrei bisogno di qualcuno che mi prenda per mano, che organizzi tutto e che sappia come gestire i miei momenti di passività.”

“Il gruppo di protezione della natura mi dona stabilità.”

La natura come medicina 

Sibylle ha trovato, almeno in parte, questo “Qualcuno” nel gruppo locale di protezione della natura, al quale ha aderito durante il lockdown. “Mi aiuta a integrarmi a livello sociale. Il gruppo mi conferisce grande stabilità.” Se le condizioni fisiche lo consentono si attiva in prima persona, ad esempio nella cura delle siepi. Altrimenti apporta il suo aiuto in altro modo. “Questa situazione è ideale”, afferma.   

“Mi fa bene stare all’aperto”, racconta Imobersteg. Ecco perché da qualche tempo si dedica anche all’osservazione della natura e ha posizionato una fototrappola in giardino. Inoltre frequenta un corso online sulla vocalizzazione degli uccelli. “In primavera è meraviglioso”, racconta entusiasta. “In estate a volte dormo anche fuori, sotto le stelle.”

In primavera la fototrappola scatta istantanee sensazionali. (Foto: privata)

*Nome modificato dalla redazione. Nome vero noto.

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