Dalla nostra community: I cerotti alla nicotina alleviano i sintomi del Long COVID?

Dalla nostra community: I cerotti alla nicotina alleviano i sintomi del Long COVID?

L’applicazione di cerotti alla nicotina può alleviare i sintomi del Long COVID? La ricerca fornisce un chiaro "forse".

Nella serie di blog "Dalla nostra Community", presentiamo i vari tipi di trattamento discussi in modo controverso dalle persone affette da Long COVID e dagli operatori sanitari. Nel forum di Altea, nelle stories e nelle discussioni con le persone colpite, abbiamo riscontrato una serie di proposte di trattamento, non (ancora) ufficialmente raccomandate. A favore di una miglior valutazione della sicurezza e efficacia di questi trattamenti, stiamo esplorando la scienza che li sostiene. Il nostro obiettivo è fornire una panoramica delle prove disponibili, valutare l’attendibilità dei dati e riassumere i rischi potenzialmente associati a questi trattamenti. Oggi parliamo dei cerotti alla nicotina.

 

L'ipotesi nicotinica

All'inizio della pandemia, si era osservato che i fumatori erano  infettati dal SARS-CoV-2 con minor frequenza rispetto ai non fumatori. Questa osservazione aveva portato alla cosiddetta ipotesi nicotinica.

  • In seguito ad una brief report scientifica, che riportava un numero di casi di COVID-19 più alto nei Paesi con meno fumatori, una serie di articoli ha esaminato il fenomeno. Nella concitazione della prima pandemia, si è acceso un dibattito scientifico sul fumo correlato al COVID-19, in cui gli autori si sono contestati i risultati a vicenda, rianalizzando i dati e giungendo a conclusioni opposte.
  • In una letter to the editor del 2020 all'European Journal of Internal Medicine si affermava che il fumo non avesse alcuna relazione con i sintomi del COVID-19.
  • In una letter successiva si sottolineava invece che l’assenza di evidenze nella prima lettera non significava che non ve ne fosse alcuna. Eseguendo un'analisi statistica diversa sui dati presentati dal primo gruppo, gli autori della seconda lettera hanno dimostrato che il fumo attivo aumenta la gravità dell'infezione da COVID-19.
  • In una letter successiva di un terzo ricercatore, eseguita una meta-analisi aggiornata sulla prima lettera, si riscontrava in quest’ultima un’analisi imprecisa da cui venivano tratte le conclusioni.
  • Nonostante si siano sviluppate diverse teorie sul fatto che i fumatori siano potenzialmente protetti contro la SARS-CoV-2, un numero sempre maggiore di articoli ha discusso i difetti delle analisi già pubblicate.
  • Una recente mini-review, mettendo a confronto la probabilità di infezione e la gravità della malattia che ne consegue, ha rilevato che tra gennaio 2020 e aprile 2022, 31 articoli riportavano un aumento i del rischio di infezione dovuto al fumo, mentre 13 articoli affermavano il contrario.

Gli effetti dei prodotti diversi dalle sigarette, come il narghilè e le sigarette elettroniche, sono ancora più incerti. Ciò che resta da valutare è l'effetto della sostituzione della nicotina, senza gli effetti collaterali del fumo.

 

La scienza alla base dell'ipotesi

Nonostante le controversie, è stato dimostrato che una proteina del SARS-CoV-2 si lega a un recettore chiamato nAChR (recettore nicotinico dell'acetilcolina). Questo legame potrebbe compromettere la comunicazione interneurale, ovvero la comunicazione tra le cellule del sistema nervoso (neuroni). Un'alterazione della comunicazione interneurale può portare allo sviluppo di sintomi cognitivi e neuromuscolari, che sembrano coincidere con quelli del Long COVID. I nAChR prendono il nome dalla loro affinità con la nicotina. I ricercatori hanno dunque ideato di saturare tali recettori con la nicotina tramite i cerotti sviluppati per i fumatori, al fine di inibire il legame con il SARS-CoV-2.

In un recente case study i cerotti alla nicotina sono stati testati in quattro pazienti affetti da Long COVID. Lo studio includeva una donna e tre uomini, di età compresa tra i 19 e i 52 anni, che soffrivano di numerosi sintomi di Long COVID dopo un'infezione da SARS-CoV-2, confermata dalla PCR con decorso lieve. I pazienti sono stati istruiti ad applicare ogni mattina un cerotto alla nicotina con la dose più bassa (7,5 mg). Un paziente ha acquistato i cerotti sbagliati e ha applicato un cerotto con una dose maggiore (15 mg). Tutti e quattro i pazienti sono migliorati sensibilmente e rapidamente con questo trattamento.

Un caso clinico non è uno studio clinico controllato, ma documenta osservazioni cliniche degne di nota su singoli casi interessanti. Non è presente un gruppo di controllo o risultati in cieco, ma rappresenta un buon indicatore di quello che potrebbe essere un argomento interessante per un prossimo studio randomizzato controllato, ben organizzato e quindi costoso (vedi Altea: capire gli studi clinici).

Ad oggi, il caso di studio sopra citato è l'unico studio clinico pubblicato sui cerotti alla nicotina di cui siamo a conoscenza. Ci auguriamo che in futuro vengano pubblicati altri dati, possibilmente da studi randomizzati controllati.

 

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Caso di studio: l'effetto dei cerotti alla nicotina sui sintomi del Long COVID è stato testato in quattro pazienti.

 

Perché i cerotti alla nicotina? Non posso semplicemente iniziare a fumare?

Le sigarette acquistate in negozio contengono circa 4800 sostanze, di cui 69 risultano essere cancerogene. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, il fumo uccide ogni anno più di 8 milioni di persone. 1,3 milioni di questi decessi riguardano non fumatori, esposti al fumo passivo. I cerotti cutanei utilizzano il principio attivo della nicotina, senza le altre sostanze nocive presenti nelle sigarette e senza che il fumo danneggi i polmoni. La nicotina stessa potrebbe stimolare la crescita dei tumori, ma al momento non è accertata come sostanza cancerogena. Tuttavia, crea dipendenza ed è legata al rischio cardiovascolare.

Le terapie sostitutive della nicotina sono ben studiate e meno dannose del fumo.

Come mezzo per smettere di fumare, le terapie sostitutive della nicotina, come cerotti, gomme, pastiglie e spray nasali, sono state ampiamente studiate nel corso degli anni. Sono considerate generalmente sicure e universalmente consigliate avendo un minor impatto negativo rispetto al fumo di sigaretta.

Tuttavia, la sostituzione della nicotina può aumentare il rischio di complicazioni nel corso della gravidanza,di aborto spontaneo, di natimortalità o di sindrome della morte improvvisa del lattante. Inoltre, la nicotina può aumentare la frequenza cardiaca di 10-15 battiti/minuto e la pressione arteriosa di 5-10 mm Hg, con conseguente rischio di malattie cardiovascolari. La nicotina non è raccomandata per i bambini ed è associata a un elevato rischio di sovradosaggio. Occorre prendere precauzioni per le madri in fase di allattamento e per i diabetici, e valutare l'interazione con i farmaci. Se si sceglie una pastiglia al posto del cerotto, è bene tenere presente che potrebbe contenere allergeni della soia.

 

Come applicare i cerotti alla nicotina

  1. Iniziare con la dose giusta. Salvo diverso avviso, si consiglia la dose più bassa.
  2. Non applicare più di un cerotto alla volta.
  3. Sostituire il cerotto dopo 24 ore.
  4. Applicare il cerotto in una parte superiore del corpo, sulla pelle pulita, asciutta, priva di peli, non irritata o danneggiata.
  5. Lavarsi accuratamente le mani con sapone dopo aver maneggiato il cerotto.
  6. Applicare il cerotto ogni giorno su una zona diversa della parte superiore del corpo.

 

Il cerotto può essere tenuto sotto la doccia. Alcuni consigli aneddotici raccomandano di indossare un cerotto standard sotto il cerotto alla nicotina se si teme l’assorbimento eccessivo di nicotina in una volta sola o di perdere l’adesività del cerotto alla nicotina.

 

Conclusioni

Finora è stato dimostrato che i cerotti alla nicotina hanno aiutato quattro pazienti affetti da Long COVID. Non siamo a conoscenza di altri dati scientifici pubblicati su pazienti in cui il cerotto non abbia avuto un impatto sui sintomi del Long COVID. Non esistono ancora studi clinici di alta qualità e l'ipotesi nicotinica rimane controversa.

Tra tutte le soluzioni alternative con scarse evidenze scientifiche che abbiamo esplorato, i cerotti alla nicotina risultano tra i meno costosi ed invasivi (rispetto ad esempio alla chirurgia). Se volete provare il potenziale effetto delle terapie sostitutive della nicotina nell’alleviarvi i sintomi del Long COVID, vi suggeriamo di consultare un esperto in merito ai potenziali rischi e benefici della nicotina per la vostra salute.