L’espressione “bagno nella foresta” va intesa in senso lato: ci si immerge con tutti i sensi nel bosco e nella sua atmosfera, facendo per l’appunto un “bagno” nella foresta. Così facendo i sensi non vengono solo attivati, ma in un certo modo vengono anche riattivati, dal momento che spesso nella vita quotidiana vengono inconsapevolmente “chiusi”, e non si percepiscono più correttamente le cose. Trascorrendo del tempo nel bosco possiamo trarre benefici in termini di salute e benessere.
“Con lo Shinrin Yoku cerchiamo di rompere il circolo vizioso dei pensieri”, spiega Christina Hirzel, formatrice Shinrin Yoku certificata. La società odierna è competitiva: siamo abituati a giudicare tutto, puntare a un obiettivo ed essere il più possibile efficienti. Le passeggiate sono un tabù. Lo Shinrin Yoku ha una visione del tutto diversa. “Cerchiamo di dimenticare attivamente per un momento questi parametri ormai interiorizzati”, dice Christina Hirzel. I partecipanti possono dare nuovo spazio alla curiosità e imparare ad apprezzarla, come fanno i bambini.
Fermarsi un’attimo
Le distanze coperte nello Shinrin Yoku sono brevi. Tuttavia, molti all’inizio lo trovano travolgente. La lentezza aiuta a staccare la spina. E proprio questo, unito agli effetti della natura, potrebbe aiutare anche chi soffre di Long COVID.
L’importanza del “Pacing”
Un aspetto importante è costituito dal cosiddetto “Pacing”, ovvero il fatto di abituarsi alla lentezza e accettarla. Molte persone affette da Long COVID sono costrette ad apprendere proprio questo modo di vivere. Dopo aver contratto il coronavirus, all’inizio può essere difficile da accettare. “Dal momento che lo Shinrin Yoku consiste nel provare continuamente un senso di stupore e, se lo si pratica regolarmente, si osservano anche dei progressi, il metodo può essere utile anche per riprendersi dal Long COVID” aggiunge la Hirzel. Gli sforzi eccessivi possono provocare ricadute in caso di Fatica. Ecco perché imparare ad adottare una lentezza consapevole può avere effetti positivi.
Gli oli essenziali della foresta hanno effetti positivi sulla respirazione e sul sistema immunitario.
Inoltre, nel bosco la qualità dell’aria è nettamente migliore, il che può avere effetti positivi su polmoni e respirazione: nella foresta la quota di polveri è minore del 90% rispetto alla città. E non solo: gli alberi e le piante del bosco liberano i cosiddetti terpeni e fitoncidi (in tedesco), sostanze vegetali che vengono assimilate attraverso la respirazione e la pelle e possono rafforzare il sistema immunitario. Proprio questi terpeni od oli essenziali possono avere un effetto positivo sulla respirazione e sulla funzionalità polmonare, con conseguenti benefici per le persone affette da Long COVID. Inoltre, possono normalizzare o abbassare la pressione sanguigna.
Non c’è un modo giusto o sbagliato
In genere una sessione di Shinrin Yoku dura dalle due alle tre ore. Il numero dei partecipanti è variabile, l’ideale è un gruppo composto da quattro-dieci persone. Gli istruttori sfruttano diverse tecniche: esercizi di percezione e respirazione, meditazioni e movimenti tratti dal Qi gong. Gli esercizi guidati vengono eseguiti in parte individualmente e in parte in team.
Non è obbligatorio partecipare a tutte le pratiche. E non c’è un modo giusto o sbagliato. Per spiegare questo concetto, Christina Hirzel si serve di un esempio: “Se per qualcuno può essere estremamente rilassante camminare scalzi sul muschio umido, qualcun altro può sentirsi a disagio camminando a piedi nudi”. Anche in questo caso, vale il principio per cui la cosa più importante è essere in grado di ascoltarsi.