AGGIORNAMENTO Aferesi - importante sentenza del Tribunale federale

AGGIORNAMENTO Aferesi - importante sentenza del Tribunale federale

Il Tribunale federale svizzero ha stabilito, in una causa relativa all'assunzione dei costi di trattamento per la terapia Long COVID, che una valutazione interna da parte di un medico legale non è sufficiente per rifiutare l'assunzione dei costi del trattamento.

In un potenziale caso precedente riguardante l'assunzione dei costi per l'aferesi extracorporea di lipoproteine indotta da eparina (H.E.L.P), il Tribunale federale ha stabilito che la compagnia di assicurazione sanitaria deve rivalutare l'efficacia del trattamento.

Christian Salzmann, malato di Long COVID, ha provato numerosi approcci terapeutici. L'aferesi H.E.L.P. gli ha portato un significativo successo terapeutico. Purtroppo, la procedura è molto costosa: il costo del trattamento di Christian Salzmann ammonta a circa 20.000 franchi svizzeri per nove sedute.

La sua compagnia assicurativa di lunga data, Helsana, ha rifiutato di coprire i costi sostenendo che l'efficacia del trattamento non era ancora stata sufficientemente dimostrata. La motivazione si basa sulla valutazione di un medico legale di Helsana. Christian Salzmann e il suo avvocato Sebastian Lorentz hanno intrapreso un'azione legale contro questa decisione.

Dopo che il Tribunale delle assicurazioni del Canton Argovia aveva inizialmente respinto la richiesta di risarcimento, nel febbraio 2024 il Tribunale federale ha stabilito che le ragioni addotte dall'assicuratore sanitario di Helsana non erano sufficienti per rifiutare la copertura dei costi.

L'obiettivo della causa era quello di ottenere una chiara sentenza del Tribunale federale che stabilisse che i costi del trattamento devono essere coperti, in quanto la cassa malati non è in grado di dimostrare l'inefficacia, l'inadeguatezza o l'antieconomicità del trattamento.

Anche se questo obiettivo non è stato pienamente raggiunto, la sentenza lascia ben sperare. La sentenza dimostra chiaramente che una valutazione interna non è sufficiente per rifiutare un trattamento. Ciò può valere anche per il rimborso di altre terapie non provate, purché prescritte da un medico.

Per Christian Salzmann, in concreto, la sentenza significa che la sua assicurazione sanitaria riesaminerà il caso e deciderà nuovamente sull'erogazione delle prestazioni. Nel caso in cui l'assunzione dei costi venisse ancora rifiutata, egli dovrebbe intraprendere nuovamente un'azione legale. 

La decisione del Tribunale federale è un'importante vittoria di tappa per le persone interessate.

Per gli interessati, la decisione potrebbe aumentare le possibilità che in futuro vengano coperti trattamenti non ancora scientificamente provati.

Nella serie di blog “Dalla nostra Community”, presentiamo regolarmente i trattamenti che vengono discussi in modo controverso dai malati di Long COVID e dagli operatori sanitari. In questo contesto abbiamo già dato uno sguardo approfondito all'aferesi: cliccate qui per il blog.